Il concetto di asta berilata è antico. Gli Ottomani, per esempio usavano aste barilate. Anche Doug Easton nel 1920 provò a costruire delle aste barilate, ma avevano un costo insostenibile, come pure avrebbero avuto costi troppo elevati le aste X7 barellate in alluminio che Easton provò a costruire nel 1970, mantenendo costante lo spessore dell’alluminio.
Nel 1982 Jim Easton creò le prime aste composite, le A/C a disegno parallelo, che furono usate nelle Olimpiadi del 1984.
Nel 1980 Jim Easton iniziò gli studi per produrre un’asta barilata in composito, ma solo nel 1987 fu messa in commercio la ACE, che fu usata da Jay Barrs per vincere le Olimpiadi del 1988.
Le X10 nascono nel 1995, barilate.
Successivamente furono prodotte le X10 ProTour adatte particolarmente ai compound, che, invece di essere barilate, sono coniche.
Negli anni precedenti la fabbricazione delle ProTour i tiratori compound top-level (ad es. Reo Wilde) tagliavano quasi completamente la parte posteriore delle X10.
I tiratori olimpici beneficiano maggiormente di una conicità posteriore, che è più perdonante nei confronti delle variazioni di rilascio, ed, essendo più leggera in massa, ha una migliore clerance al rilascio.
Quindi dicevamo che la aste ACE sono state introdotte nel 1987, ma erano diverse da quelle in commercio oggi perché erano simmetriche, cioè avevano la parte centrale barilata e le due estremità di pari flessibilità (spine), ed infatti le istruzioni dicevano che quelle aste dovevano essere tagliate sia davanti che dietro, per mantenere le caratteristiche della freccia, che, per inciso, credo sia stata progettata da George Tekmitchov, progettista Easton.
Se non sbaglio nel 1992 fu introdotta la nuova ACE, che non è proprio identica a quelle attuali, perché aveva una maglia di acrbonio sulla sua estremità anteriore per impedirne l’eccessivo consumo del carbonio, impattando su paglioni in paglia mista di riso. Oggi tale maglia è sparita data la comparsa dei battifreccia in sintetico.
Ma vediamo quali sono le caratteristiche di questa asta, lo deduciamo dal Bollettino Tecnico della Easton, la cui prima pagina riporto in figura:
Quindi le caratteristiche sono:
- è un’asta più leggera e più rigida perché le fibre sono concentrate nel centro dell’asta, dove sono funzionalmente più efficienti.
- la coda più leggera produce una più alta e naturale frequenza di vibrazione, permettendo all’asta una maggiore “clearance”
- la parte frontale più piccola e il profilo arodinamico riducono la resistenza aerodinamica (drag)
- la sezione posteriore, più flessibile, assorbe rapidamente un rilascio brusco (poco canonico), causando, di conseguenza, una minor deviazione nel volo della freccia. Gli arcieri top level hanno detto che avere la sezione posteriore più morbida del centro o della punta crea delle frecce più “perdonanti”.
Il verso dell’asta si stabilisce guardando la serigrafia in modo da leggere correttamente le scritte: la parte destra è la coda, la parte sinistra la punta.
Sappiamo anche che le aste ACE sono state progettate per l’arco olimpico, ma alcuni le usano per il compound, ma, per questo arco, la parte posteriore più morbida non è un vantaggio, per cui alcuni arcieri sono soliti tagliare le ACE anche in coda, ma occorre sottolineare che un taglio in coda, rispetto ad un taglio in punta, moltiplica l’irrigidimento dinamico della freccia. In pratica un taglio in coda di ¼ di pollice equivale ad un taglio in punta di 1 pollice. In pratica le Pro-Tour sono ACE tagliate dietro!
Cosa significano i numeri impressi sulla serigrafia dell’asta?
Il numero impresso sulla serigrafia, per esempio 1206G/370 ha questo significato: le prime due cifre (12) rappresentano il diametro del tubo interno di alluminio in 64esimi di pollice, quindi 12/64; la terza e quarta cifra (06) rappresenta lo spessore del tubo di alluminio in millesimi di pollice, quindi 0,006 pollici, la G rappresenta la serie del modello 1206; le cifre dopo la sbarra sono la deflessione (spine) dell’asta misurata in millesimi di pollice a 28 pollici .
Veniamo ora al taglio delle aste ACE.
Come sappiamo le aste in carbonio devono essere tagliate con una mola ad alta velocità (almeno 3000 giri), con una profondità di taglio che non superi ¼ del diametro, facendo ruotare l’asta sul proprio asse fino al completo taglio.
Le aste ACE per arco olimpico si tagliano nella parte anteriore, ma bisogna rispettare quanto indicate nell’apposita tabella tabella che potete consultare QUI : nella colonna “MAX trim inches” è indicata la lunghezza massima, in pollici, che possono essere tagliati dalla punta della freccia. Per alcuni modelli non c’è limite. Perché questo limite? Perché, oltre questo taglio, il diametro dell’asta diviene più grande del diametro della punta, per cui, impattando sul paglione, il carbonio si rovinerebbe.
A proposito della ACE riporto una considerazione dei George Tekmitchov:
“Cutting 1/2″ off the back of your A/C/E shafts MIGHT help stiffen them enough to use. However, I would be more inclined to have you try taking your bow down a half pound or so. Bow weight has a big influence on dynamic spine and you might get good results with just a half-pound of adjustment. Most people can adjust their form to a half-pound decrease in a few shots.
Regarding your question on the PIN nock for spine adjustment, adding small amounts of weight, such as the few grains involved in the PIN nock, seems to have relatively little effect on tuning. There are always a few exceptions of course. Adding a lot of weight such as 10 or 15 grains to the back of a shaft for tuning purposes can be very unpredictable in terms of the specific result. By that, I mean it is difficult to provide people with a chart that gives them a good chance of getting a specific predicted result. A lot depends on whether the arrow spine is slightly weak or greatly weak. It also causes problems if you want to maintain a minimum FOC balance. If you want to maintain your FOC, you have to add weight back to the point… which makes you add more to the rear for the spine issue… so you end up chasing your tail.
This is the reason why Easton decided not to sell the rear weight system that Don Rabska and I originally developed several years ago. Our plan was to provide three densities of pin to allow tuning. For example, tungsten(real heavy), aluminum (medium) and magnesium or carbon composite(relatively light). Because of the interaction with specific variables on the bow and the archer’s release, string force transfer, limb energy transfer and brace height, a specific person might get an unexpected result with regard to dynamic spine. People prefer predictable results, which is why there are so many different spines of X10, A/C/E and A/C/C shaft.
Cutting from the rear is done all the time in specific individual cases where the archer is accomplished and has a good understanding of their setup, but it’s not the sort of thing one can put on a chart with the expectation that everyone can expect a consistent result. For example, Butch Johnson cuts 1″ from the rear of his X10 .410, while Jay Barrs used to shoot a .450 with an inch off the back. After Jay switched to a .410 with nothing off the back, he started to have much better results. Butch shoots a longer arrow and a little more poundage than Jay.
It is important to be consistent when cutting from the rear, and to only use a high-speed abrasive blade to help maintain cut squareness. Factory cut squareness of A/C shafts from Easton is less than 0.0005″ total indicator reading (one-half of a thousandth of an inch) and this is difficult to achieve with most pro shop saws. “
E voglio citare anche un altro articolo, sempre scritto dal capo progettista della Easton, che potete trovare QUI.